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Il Criptoportico
The Inn at The Roman Forum

Dal 50 a.C. al 14 d.C circa

Il Criptoportico

struttura formata da due gallerie con arcate e colonnati, fu eretto nel periodo Romano del VI Regio Augustea, al confine tra il quartiere Suburra e i Fori Imperiali. La Suburra era una delle zone più popolose dell’antica Roma, ed era famosa per essere un’area malfamata, con abitazioni di bassa qualità, sovente costruite in legno.
Il principe Augusto costruì quindi imponenti mura di pietra per isolare il suo Foro dai fuochi che periodicamente imperversavano su questo quartiere.

Il Criptoportico fu dunque riportato alla luce nel 1887. Da allora non abbiamo studi significativi su questo monumento, che è però considerato un tesoro dell’antica Roma.

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Una ricostruzione architettonica del Criptoportico

La galleria interna, al contrario, è stata costruita sul colle del Viminale. Le mura esterne, le colonne e la volta erano decorate con affreschi e stucchi, i cui resti rimangono e possono essere ammirati sul magnifico architrave sopra le colonne, con le decorazioni in stucco. Tali decorazioni erano realizzate con una base di color chiaro (possibilmente bianco) per riflettere meglio la luce. Resti dei dipinti sulla volta rimangono preservati nell’area del Convitto Domenicano, un edificio risalente ai primi del 17mo secolo (sito in Via degl’Ibernesi 20), e mostra alcuni pannelli a strisce rosse su base bianca e rifiniti con piccoli motivi floreali.

La storia del CRIPTOPORTICO e il risultato degli scavi

Il Criptoportico, nella parte a noi visibile, è formato da quattro edifici contigui, consistenti in due gallerie coperte da volte a botte e separate da un colonnato. La galleria più esterna, formata ad archi, conduceva anticamente ad una strada, scoperta nel 1878, che collegava Via degl’Ibernesi alla contigua Via Baccina.

Il monumento originale fu costruito tra il 50 a.C. e il 14 d.C.. All’interno della proprietà del “The Inn at the Roman Forum”, le gallerie superiori sono ancora preservate. Il porticato, infatti, non era disposto su un singolo piano, ma su tre livelli, molto probabilmente anche quattro, che raggiungevano in altezza l’attuale giardino del quarto piano del The Inn.

La facciata monumentale non era posta parallelamente rispetto alla strada, ma in posizione alquanto diagonale. Appare chiaro dunque che la struttura di quest’ultimo seguisse la fisionomia della collina su cui essa stessa poggia, favorendo così un passaggio dalla strada alla cima del colle tramite una scalinata interna (oggi scomparsa, ma un tempo accessibile tramite un’imponente portone in pietra posto sul retro). Tale passaggio consentiva anche l’accesso ad un pozzo (facilmente visibile entrando nella parte sinistra del Criptoportico).

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